martedì 31 dicembre 2013
lunedì 30 dicembre 2013
domenica 29 dicembre 2013
sabato 28 dicembre 2013
giovedì 26 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
lunedì 23 dicembre 2013
sabato 21 dicembre 2013
venerdì 20 dicembre 2013
giovedì 19 dicembre 2013
mercoledì 18 dicembre 2013
martedì 17 dicembre 2013
domenica 15 dicembre 2013
sabato 14 dicembre 2013
venerdì 13 dicembre 2013
giovedì 12 dicembre 2013
mercoledì 11 dicembre 2013
martedì 10 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
domenica 8 dicembre 2013
sabato 7 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
mercoledì 4 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
Massimo Donno “Amore e Marchette” Winter Tour 2013 - 2014
Mentre prosegue,
raccogliendo grandi consensi ed apprezzamenti la promozione di “Amore e
Marchette”, il cantautore salentino Massimo Donno, si appresta ad un intenso
tour promozionale che lo vedrà protagonista nei mesi di novembre, dicembre e
gennaio sui palchi di tutta Italia da Nord a Sud. Il tour è stato reso
possibile con il sostegno degli sponsor Masseria Piccapane (Cutrofiano, Le),
Masseria Sant’Angelo (Corigliano D’Otranto, Le), Masseria Appidé (Corigliano
D’Otranto, Le), e Le Terrazze Del Duca (Corigliano D’Otranto, Le). Di seguito
tutte le date del tour:
MARTEDI 3 DICEMBRE
“Ti Saluto
Dai Paesi Di Domani”
reading
musicale sulla trilogia di Fabrizio de Andrè - con Ovidio Venturoso
Blink -
Maglie (LE)
DOMENICA 8 DICEMBRE
duo con
Francesco Pellizzari
Castello di
Martano (Le)
LUNEDI 9 DICEMBRE
La Vereda,
Bologna
MARTEDI 10 DICEMBRE
Bar De
Marchi, Bologna
MERCOLEDI 11 DICEMBRE
Senza Nome,
Bologna
GIOVEDI 12 DICEMBRE
Enosud,
Milano
VENERDI 13 DICEMBRE
con Luca
Barrotta (Fisarmonica)
Rosso Di
Sera - Torino
SABATO 14 DICEMBRE
con Luca
Barrotta (Fisarmonica)
Circolo
Ristorante La Scuola, La Morra (CUNEO)
DOMENICA 15 DICEMBRE
Enoteca
Monna Bianca, Lavagna (GENOVA)
GIOVEDI 19 DICEMBRE
Estemporanea
di Musiche dal mondo
Notte Sacra
a Copertino (LE) con Chiara Arcadi (Violino)
SABATO 4 GENNAIO
Teatro di
Novoli (LE)
Quartetto
con numerosi ospiti. (Presto dettagli)
MASSIMO DONNO - AMORE E MARCHETTE (LUPO
EDITORE/ULULATI)
Pubblicato
dall’Etichetta Ululati (Lupo Editore) nella primavera del 2013 “Amore e
Marchette” è il disco di debutto di Massimo Donno. Inciso presso gli Studi
Musicali Chora di Valerio Daniele, il disco contiene numerose collaborazioni,
da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza
Costa, Ovidio Venturoso, Giuseppe Spedicato, Luca Barrotta, Morris Pellizzari,
Alessia Tondo, Emanuela Gabrieli, Andrea Doremi, Emanuele Coluccia, Marcello
Zappatore, Valerio Daniele. Il disco uscirà il 2 giugno 2013 preceduto dal
video clip del singolo “Amore e Marchette”, realizzato da Gianni De Blasi.
Nelle undici tracce che compongono l'esordio di Massimo Donno c'è il
segno di un cantautore che conosce la materia umana, e che ama mescolare
l'ironia e la poesia alla quotidianità surreale dell'amore, fino a includere
non solo le atmosfere - in un dialogo costante - ma anche le voci del passato
prossimo di Pier Paolo Pasolini (nel brano "Tango") o del grande
Alberto Sordi (in "Bologna A.D. 2012"), mescolandole al presente
delle sue suggestioni autobiografiche, come fa ad esempio nella traccia dal
titolo "Il mio compleanno".
Un cantautore, Massimo Donno, che non ha paura di guardarsi e,
soprattutto, guardarci dentro con il ritmo di una musica leggera e ironica.
"Amore e marchette", nuova produzione dell'etichetta Ululati, vanta,
tra le collaborazioni di eccellenza, quelle con Massimo Geri (presente anche
nel video del singolo "Amore e Marchette", realizzato dal talentuoso
regista Gianni De Blasi), Nilza Costa (nel brano "Il bianco ed il
nero") e Guido Sodo, nel brano intitolato "La colpa".
"Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone
d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le
fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un
prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. E' una capriola,
una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole
delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli"
Oliviero Malaspina
MASSIMO
DONNO RACCONTA “AMORE E MARCHETTE”
AMORE E MARCHETTE
Un canto di lavoro
scritto nel 2013. Solo che la base non è folk ma è swing e non si parla di
minatori ma di musicisti. Fare il musicista nel 2013 significa sopportare
angherie, vessazioni, scendere a compromessi con la propria arte e con chi la
“acquista”. Significa anche ridimensionarsi, reinventarsi e, necessariamente, ridersi addosso.
IL BIANCO ED IL NERO
Nasciamo senza
distinguere i colori. Gli anni passano e cominciamo a riconoscerli come tali
solo dopo molto tempo. I colori sono come i vissuti che crediamo di percepire
in un modo e che facciamo di tutto per inserire in dei casellari ben specifici.
Il bianco da una parte, il nero dall’altra. Poi, in corso d’opera, ci
accorgiamo di quanto sia interessante vedere come a volte la rottura di una
diga non sia altro che una virtù della storia.
VALZER DEL LAVORATORE ATIPICO
La prospettiva
occidentale ci induce spesso a leggere senza relativismi la storia. La
prospettiva culturale da cui guardiamo il mondo ci permea rendendoci incapaci
di operare discriminazioni individuali, soggettive. La storia del paese in cui
si nasce sono gli occhi, la storia personale non sono altro che occhiali. A
volte puliti, a volte sporchi. A volte con la gradazione sbagliata.
LA COLPA
Il mondo assomiglia
sempre di più ad una sala d’aspetto. Si attende il proprio turno e intanto, con
dei perfetti sconosciuti con i quali aspettiamo, ci improvvisiamo scienziati,
politici, sociologi, psicologi. È il modo più comodo di ricercare i moventi e
le cause di alcuni fenomeni che non riusciamo a ricondurre a noi stessi. Quando
ci rendiamo conto che la nostra teoria è sbagliata … è arrivato il nostro
turno. Troppo tardi!
PICCOLA STORIA
Amare la luna significa
amare il cielo che la contiene, come amare un fiore vuol dire non saper
prescindere dall’odore profondo della terra, secca o umida che sia. Amare
un’entità è sposarne i contorni, il contesto, in un tutto imprescindibile. Della rosa, amarne anche le spine.
LE VETRINE
L’amore colpisce, senza
preavviso, senza ragione, senza principi di base. L’unica cosa che l’amore
individua è la direzione. Quando il nostro cammino incontra la traiettoria è
fatta: o meglio, è finita! E allora i sensi e
le percezioni cambiano, diventano cangianti, gli umori altalenano e si
poggiano come una nebbia davanti agli occhi … fino a non farci riconoscere noi
stessi, specchiati … nelle vetrine!
BOLOGNA A.D. 2012
Una cartolina dal
capoluogo Emiliano, dopo dieci anni di vita passati a studiare, a lavorare, a
ridere, a piangere, a crescere per ritornare bambino, disincantato ed ingenuo
dinanzi ad alcune politiche che si credevano lontane anni luce dalla modernità,
dall’arte, dallo sbandierato senso di comunità.
OLTRE
A volte due occhi non
bastano per considerarsi vedenti. Le diottrie non misurano la sensibilità, non
possono considerarsi termometro di qualcosa che è intangibile, immisurabile. Il
caso fortuito del bambino che lancia la palla oltre il suo giardino e scopre un
eden meraviglioso da sempre ignorato è l’emblema del non cercato, del non
sperato ma che ci apre un mondo meraviglioso.
TANGO
La parola è una donna
sfuggente. La si cerca disperatamente e proprio quando si ha la presunzione di
averla trovata, si libra nell’aria nel suo mantello rosso e sparisce nei
meandri più nascosti del nostro futuro. La vita intera non basta per trovarla,
la vita intera diventa una missione fatta di silenzi ed echi lontani che
lasciano presagire l’effimera illusione di una scoperta.
DE PROFUNDIS
La vita e la morte, due
facce della stessa medaglia? Per me assolutamente no. Una rotaia lunga, a più
stazioni, a più fermate, semmai. E prima dell’ultima fermata, tante piccole
frazioni di questo paese infinito che è la vita. C’è chi vive da pendolare, c’è
chi vive da turista. In ogni caso viaggiatori che, tra le cose in comune, ogni
tanto hanno la necessità di andare in ritirata.
IL MIO COMPLEANNO
L’intreccio
inestricabile di presente, passato e futuro. Forse ridersi addosso non è
soltanto un amaro tentativo di auto commiserarsi ma un approccio alla vita che
permette di rileggersi, di determinarsi e di scavare dei solchi su una terra
che profuma di passato. E se il passato ci ha permesso di essere presente,
forse ci permetterà anche di diventare
futuro? Forse no. Ma vale la pena provarci.
CREDITS
In ordine di apparizione
Massimo
Donno: chitarra acustica, chitarra classica, ukulele, çifteli, voce
Maurizio
Geri: chitarra solista
Giuseppe
Spedicato: basso acustico
Ovidio
Venturoso: batteria
Nilza Costa:
voce
Gianluca
Milanese: flauto traverso
Giuseppe
Spedicato: basso acustico
Marcello
Zappatore: chitarre acustica, chitarra elettrica, basso
Valerio Daniele:
chitarra baritona
Guido Sodo:
arpa celtica, voce
Francesco
Del Prete: violino
Luca
Barrotta: fisarmonica
Morris
Pellizzari: chitarra solista
Emanuele
Coluccia: sassofoni, tromba
Andrea Doremi:
susafono
Emanuela
Gabrieli: cori
Alessia
Tondo: cori
un assaggio dagli house concert
Info e
contatti:
3381200398
Facebook:
lunedì 2 dicembre 2013
domenica 1 dicembre 2013
sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
Stefano Donno affilia il suo blog “Stefano Donno – il pop non è un’esaltazione del nulla” a Macrolibrarsi
“Macrolibrarsi” portale del Gruppo
Macro editori (azienda leader nel settore editoriale) creato per l'acquisto di
libri, dvd e cd, comprende puntualmente novità che riguardano ogni genere
letterario, ricoprendo una vasta gamma di interessi per gli appassionati di
ogni genere.
Per la varietà dell’offerta e per la
ricchezza delle proposte editoriali presentate sul sito, Stefano Donno ha
ritenuto opportuno condividere con i lettori del suo blog, questo brand
innovativo e una grande opportunità. Per offrire al meglio e in modo rapido un
contatto con questo grande portale on line di vendita di libri, si può
tranquillamente acquistare i libri del portale Macrolibrarsi direttamente
collegandosi al link http://www.stefanodonno.blogspot.it/
È un'opportunità che Stefano Donno vuole
dare a quanti da anni hanno seguito on line l’attività del suo blog : ora tutto
questo è possibile con “Macrolibrarsi” e il blog di Stefano Donno che
puntualmente presenterà una selezione dei libri più venduti su Macrolibrarsi.
Info
martedì 26 novembre 2013
“RADICAL CHIC” - IL NUOVO VIDEOCLIP TRATTO DA “MUDDHRICHE” DI MINO DE SANTIS
Ecco on line il videoclip del nuovo singolo “Radica Chic” di
Mino De Santis, diretto dal regista Gianni De Blasi
E’ disponibile online (ecco il
link - https://www.youtube.com/watch?v=bLqZL6QPm4A)
il videoclip di “Radical Chic” di
Mino De Santis, tratto dal suo recente album “Muddhriche”, edito da Ululati,
etichetta discografica di Lupo Editore. Diretto dal regista Gianni De Blasi, il
videoclip è stato girato nella splendida cornice del ristorante della libreria
“Liberrima” di Lecce "All'Ombra del Barocco. “Radical Chic” si
caratterizza per un testo ironico e pungente, nel quale il cantautore salentino
non esita a mettere alla berlina un certo intellettualismo sterile, che a volte
caratterizza una certa sinistra. Emerge così una critica, senza mezzi termini,
a quanti “uomini e donne liberi dal bisogno, con le spalle sempre coperte da
papà”, “gente distinta e raffinata/figli
di una sinistra acculturata/che mangia, parla, beve, scrive e fa opinione ma
aspetta il popolo per la rivoluzione” disquisendo per ore “sui mali della
terra, sulla miseria, sulla povertà”, come della “Palestina, la vivisezione, e
poi il buddismo la contro religione. L’islam, la pace, i clandestini”, ed
immancabile “poi la buona cucina”. “Radical Chic” è un esempio, dunque, di come
il songwriting di Mino De Santis, partendo dalle radici della cultura
salentina, si sia aperto verso un immaginario poetico e critico orientato verso
temi di rilevanza sociale e politica.
Il radical chic più che l'opposto del pezzente è l'opposto del
"bonacciu". Quest'ultimo chiacchierando ingenuamente nel bar del
paese, sorseggiando Dreher con la salopet ancora sporca di tintura da parete,
riesce a decostruire realmente e un sistema attraverso la propria stessa
sincerità. Il pensiero “dellu bonacciu” è vivo ed attivo e conserva onestà. Il
radical chic invece è piuttosto colui il quale maschera e fa del buonismo e
della rivolta un atteggiamento modaiolo in cui la sincerità non trova più
spazio. La cosa più grave è che questa gente attraverso l'ignavia e l' inazione
lascia campo libero all'avanzata di gran parte dei mali sociali che
paradossalmente criticano bevendo vino nei locali alla moda.
Gianni De Blasi
Muddhriche, il disco
“Chi si nutrirà di queste muddhriche, che lascio qui? Non sono gli
avanzi, non sono gli scarti della vita, queste note. Sono il dono di chi mi ha
cresciuto, mi ha allevato, mi ha librato nell’aria. “T’aggiu crisciutu cu lu
pane e senza pane, muddhrica muddrica. Ti ho tirato su con tutto lo zelo
possibile”. Risuona ancora nelle mie orecchie. Perché queste sono le briciole,
ma sono anche il mio nutrimento, sono ciò che mi ha insegnato ad accontentarmi
e godere delle cose piccole e belle. Come gli uccelli, che vivono un’esistenza
intera appagati dai manuzzuli, così ho imparato a far tesoro di quello che la
storia mi ha voluto regalare. Ci hanno lasciato le briciole, dice qualcuno, ma
noi, uomini del sud, tanimu lu coriu tostu e de le muddhriche nde facimu pane”. Mino De Santis
Ogni qual volta si ascolta Mino
De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini
musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma
anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non
abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere
play.
Mino De Santis è a tutti gli
effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo
fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore
impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire
vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album
"Muddhriche" prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si
raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche
minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le
"macchiette", i personaggi del paese: "Lu prete" scaltro e
smaliziato o la "La bizoca e la svergognata", apparentemente diverse
ma "le stesse e l'hanno sempre saputo".
C'è la bellezza e la malinconia
degli "Anni" passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il
sud amaro dei "Pezzenti"(feat. Nando Popu / Sud Sound System), quegli
immigrati trattati come animali tra "patruni e capurali", senza
diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso
invasori.
E tra mandolino e fisarmonica, si
continua a raccontare di quei "Radical chic", quelli bravi a dare
definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare.
A poco a poco le
"Muddhriche" compongono il quadro di un uomo che, come ben
rappresentato dalla copertina del disco, dall'alto, osserva, riconosce, cerca
di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli
godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni
polmoni l'aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il
suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.
Tracklist
1.Anni - 2. Fiche cu le mendule -
3. Radical chic - 4. Sutta ‘na chianta te chiapperu - 5. Lu preute - 6. Porta
verde - 7. La pizzoca e la sbergugnata - 8. Ieu fazzu gezz - 9. Certi culi -
10. Pezzenti (feat. Nandu Popu) 11.Arbulu te ulie (bonus track)
Mino De Santis, note biografiche
Mino De Santis - La poesia di
Fabrizio De Andrè, il ritmo di Paolo Conte, l’ironia “eretica” di Giorgio
Gaber, il racconto disincantato di Stefano Rosso, una passione per la big band
alla Renzo Arbore. Tutto questo in un solo cantautore: Mino De Santis. Molti di
voi si stanno chiedendo certo chi sia
mai costui. I programmi televisivi non lo ospitano e le radio commerciali
nazionali non trasmettono le sue canzoni
eppure stiamo parlando di un artista di valore eccezionale. Quando si racconta
la biografia di un artista spesso si comincia dicendo “da giovane fece il
minatore”, come Tom Jones, oppure “ha lavorato in fabbrica”, per Mino De Santis
bisogna usare ancora il presente indicativo e dire: quando non fa concerti fa
l’imbianchino oppure il contadino, accettando un po’ tutti i lavori che ha
sempre fatto per vivere. Mino non è un ragazzino, è un quarantenne che ha
sempre scritto canzoni principalmente per se stesso, per i suoi amici, per quel
irrefrenabile bisogno di “raccontare la vita” che ogni vero artista sente
bruciare dentro. Solo 3 anni fa fa ha
prodotto il suo primo cd “scarcagnizzu”, venduto solo attraverso i suoi
concerti, passato di mano in mano mentre le sue canzoni era possibile
ascoltarle su you tube. A distanza di un
anno nel 2012 esce l'album
"Caminante" accompagnato dal
videoclip di 8 minuti ( quasi un corto) "Lu ccumpagnamentu" diretto
dal Regista Gianni De Blasi. A luglio 2013 esce "Muddriche" ed è la
seconda produzione della nuova etichetta "Ululati" di Lupo editore,
anche in questo caso è stato prodotto un videoclip con la partecipazione di
Alessandro Haber e Nandu Popu dei Sud Soun System per il singolo
"pezzenti" .
Un florilegio critico
“Un artista da seguire…”
(Vincenzo Mollica, DoReCiackGulp! RaiUno)
“E’ un carnevale di personaggi e
situazioni, dove si respira a pieni polmoni l’aria scanzonata di un bonaccio
che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al
sogno di anarchia” (Raffaella De Donato)
“Allo sguardo di De Santis nulla
sfugge, non un gesto, non una parola” (Raffaele Gorgoni, Tg3)
“Mino De Santis si fa notare per
la sua verve ironica, da Gaber saletino” (Tommaso Ricci, Tg2)
“Attraversarsi le note come
spettatore disincantato tra parole abusate e “tipi” di ogni giorno. Cerchi una
briciola che nutra e la trovi nelle parole-musica, nei treni in partenza, nei
colori di un fiore antico, nella voce calda, in un amore” (Sandrina Schito)
"Il Salento trova nuove
parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per
tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e
fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero.
(Mauro Marino)
Mino De Santis è un ascolto che
il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che
arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella
memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e
Francesco Aprile)
Mino ha scritto una pagina di
canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida
prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un
linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato,
rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con
il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la
chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un
materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)
Autoironico e impietoso … lo
definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e
soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la
realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente
onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha
l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una
singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi
accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e
insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)
LUPO EDITORE
Via Monteroni Esterna, CP 93
73043 Copertino (Le)
Tel. 0832.949510
Fax 0832.937767
info@lupoeditore.it
twitter:
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lunedì 25 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
Il vino delle eccellenze - L’ECCELLENZE DEL TERRITORIO 2013 – 2014 il 26 novembre 2013 ore 19,30
Giunto al terzo anno di attività
l’appuntamento istituzionale per l’assegnazione del riconoscimento L’ECCELLENZE
DEL TERRITORIO dell’ass. Arcadia Lecce, che
quest’anno ha ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce, in collaborazione con Cantine Due Palme
punto vendita Lecce di Maria Viterbo in via del Mare 5/a a Lecce,
l’associazione lancia la nuova rassegna per il 2013 e per il 2014 Il Vino delle Eccellenze – L’Eccellenze del
territorio 2013/2014. L’appuntamento che avrà cadenza quindicinale, ha tra
i suoi obiettivi quello di far conoscere alla cittadinanza leccese e salentina,
tutte quelle realtà imprenditoriali, associative, politiche, pubbliche e
private che con il loro operato si sono contraddistinte nel sociale e nella
promozione del territorio. Nell’appuntamento del 26 novembre alle ore 19,30 presso la Chiesetta Balsamo in via Pozzuolo
a Lecce sede dell’Ass. Arcadia Lecce, si terrà l’incontro dove saranno
premiati l’associazione Lecce in
Movimento e l’A.G.U.V.S. di Lecce, e per le istituzioni l’assessore del Comune
di Lecce Gaetano Messuti (Gaetano Messuti - Assessore Lavori Pubblici. Il
settore di cui si occupa l’Avv. Gaetano Messuti riguarda la progettazione,
costruzione e manutenzione del patrimonio pubblico comunale quale strade e
piazze, aree verdi urbane, reti idriche fognanti e di illuminazione pubblica,
luoghi di mercato, centri sociali e quanto altro attiene alle strutture della
comunità cittadina)
Interverranno il Presidente dell’Ass. Arcadia Lecce
Valentino Zanzarella, il Presidente dell’Associazione Lecce in Movimento Michel
Romano, il Presidente Maurizio Bisanti dell’A.G.U.V.S. di Lecce, l’assessore
del Comune di Lecce Gaetano Messuti. L’associazione Arcadia Lecce fa inoltre
appello alla comunità leccese e salentina acchè comunichi proposte di
“eccellenze” alla mail info@ordoequestristempli.it
Le motivazioni del riconoscimento 1 – L’A.G.U.V.S di Lecce è da sempre attenta nei confronti di quanti
non attuano quanto previsto dalla legge in merito alla sicurezza e la
prevenzione stradale e che strumentalmente si oppongono alle esigenze richieste
dalla collettività. Vigila costantemente affinché la Giustizia si allinei
completamente per una giusta tutela delle vittime innocenti e delle famiglie
che giornalmente lottano per vedersi garantiti i diritti fondamentali sanciti
dalla Nostra Costituzione.
Le motivazioni del riconoscimento 2 – A.s.d.c. Lecce in Movimento nasce nel paese di Cavallino (LE)
nel Settembre 2009, come un gruppo di soggetti attivi nella promozione della
cultura dello sport e della danza. L’intento è quello attraverso
l’organizzazione di appuntamenti formativi e informativi, anche in luoghi
socialmente ed economicamente più svantaggiati, di portare il valore e il
benessere dell’attività fisica e di promuovere e rivalorizzare il nostro territorio,
cominciando proprio dai quartiere dei comuni.
Le motivazioni del riconoscimento 3 – L’Assessore Gaetano Messuti viene premiato per la sua vicinanza e
disponibilità operativa sia sul piano umano che istituzionale alle tante associazioni
giovanili che operano sul territorio, e per l’impegno nella tutela del verde
pubblico nell’interesse del cittadino e della città.
Gaetano Messuti – (Gaetano Messuti - Assessore Lavori Pubblici, Verde
Pubblico, Servizi Cimiteriali, Edilizia Scolastica, Edilizia Sportiva,
Contratti di Quartiere, Fascia Costiera)
A.s.d.c. Lecce in Movimento - http://www.lecceinmovimento.it/index.html
Sede Sociale A.G.U.V.S.
Lecce via G. Parini 1/C – C/O Studio Legale Conte
tel. 349.84.73.709
e-mail: aguvs@libero.it -
presidente@giustiziavittimestrada.org
Arcadia Lecce - http://ordoequestristempliarcadia.it/index.html
sabato 23 novembre 2013
venerdì 22 novembre 2013
Ferzan Ozpetek con Rosso Istanbul (Mondadori) alla Feltrinelli point di Lecce
Sabato 23 novembre 2013 alle
18,00 alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a Ferzan Ozpetek incontrerà il pubblico per un
firmacopie del suo ultimo libro Rosso
Istanbul (Mondadori)
Tutto comincia una sera, quando
un regista turco che vive a Roma decide di prendere un aereo per Istanbul,
dov'è nato e cresciuto. L'improvviso ritorno a casa accende a uno a uno i
ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica; del padre,
misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni
dopo; della nonna, raffinata «principessa ottomana »; delle «zie», amiche della
madre, assetate di vita e di passioni; della fedele domestica Diamante. Del
primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati. Del profumo di tigli e
delle estati languide, che non finiscono mai, sul Mar di Marmara. E,
ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto. Ma Istanbul sa
cogliere ancora una volta il protagonista di sorpresa. E lo trattiene, anche se
lui vorrebbe ripartire. Perché se il passato, talvolta, ritorna, il presente ha
spesso il dono di afferrarci: basta un incontro, una telefonata, un graffito su
un muro. I passi del regista si incrociano con quelli di una donna. Sono
partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono.
Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e
di una coppia di giovani colleghi. Ma a Istanbul accadrà qualcosa che cambierà
per sempre la sua vita.
Tra caffè e hamam, amori
irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della
donna inesorabilmente si sfiorano e, alla fine, convergono. Questo libro è una
dichiarazione d'amore a una città, Istanbul. Rossa come i melograni, come i
vecchi tram, come i carrettini dei venditori di simit, come certi tramonti sul
Bosforo che mischiano lo scarlatto al blu, come lo smalto sulle unghie di una
madre molto amata. Ed è, insieme, un libro sull'amore, nelle sue mille
sfumature. L'amore che non conosce età, paese, tempo, ragione, differenze di
sesso. Che sceglie e basta. Una storia romantica, imprevista e nostalgica che
racconta di un regista, di una città e di un ritorno. E poi, come una scatola
magica, di una storia nella storia. Proprio come in un film di Ferzan Ozpetek,
se decidesse di raccontare la sua.
Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore,
è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno
turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti, La finestra di
fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti,
Magnifica presenza. Ha inoltre diretto Aida (2011) e Traviata (2012). Ha vinto
i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMa di
New York gli ha dedicato una retrospettiva.
Info – Feltrinelli Point
7/A Viale Cavallotti Felice,
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giovedì 21 novembre 2013
mercoledì 20 novembre 2013
martedì 19 novembre 2013
lunedì 18 novembre 2013
domenica 17 novembre 2013
sabato 16 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
giovedì 14 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
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lunedì 11 novembre 2013
domenica 10 novembre 2013
sabato 9 novembre 2013
venerdì 8 novembre 2013
giovedì 7 novembre 2013
mercoledì 6 novembre 2013
martedì 5 novembre 2013
lunedì 4 novembre 2013
domenica 3 novembre 2013
sabato 2 novembre 2013
giovedì 31 ottobre 2013
Tarja "500 Letters" Official Music Video from the new album "Colours In ...
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mercoledì 30 ottobre 2013
martedì 29 ottobre 2013
RADICAL CHIC DI MINO DE SANTIS NELLA NUOVA COMPILATION REALIZZATA DA PUGLIA SOUNDS E XL DI REPUBBLICA
In uscita giovedì 31 ottobre in
allegato a XL di Repubblica - Il brano “Radical Chic” di Mino De Santis, tratto
dal suo recentissimo album “Muddhriche”, edito da Ululati, etichetta
discografica di Lupo Editore, è stato selezionato per la nuova compilation
realizzata da Puglia Sounds e XL di Repubblica, che sarà in edicola giovedì 31
ottobre in allegato gratuito al numero di novembre 2013 della rivista musicale.
La compilation, distribuita in tutte le edicole italiane, contiene 17 brani
selezionati da Luca Valtorta, direttore di XL, tratti da dischi di artisti
pugliesi pubblicati negli ultimi 12 mesi. La scelta di “Radical Chic” non è
casuale, infatti, il brano si caratterizza per un testo dai tratti ironici e
pungenti, nel quale il cantautore salentino non esita a mettere alla berlina un
certo intellettualismo sterile, che a volte caratterizza una certa sinistra.
Emerge così una critica, senza mezzi termini, a quanti “uomini e donne liberi
dal bisogno, con le spalle sempre coperte da papà”, “gente distinta e raffinata/figli di una
sinistra acculturata/che mangia, parla, beve, scrive e fa opinione ma aspetta
il popolo per la rivoluzione” disquisendo per ore “sui mali della terra, sulla
miseria, sulla povertà”, come della “Palestina, la vivisezione, e poi il
buddismo la contro religione. L’islam, la pace, i clandestini”, ed immancabile
“poi la buona cucina”. “Radical Chic” è un esempio, dunque, di come il
songwriting di Mino De Santis, partendo dalle radici della cultura salentina,
si sia aperto verso un immaginario poetico e critico orientato verso temi di
rilevanza sociale e politica.
Muddhriche, il disco
“Chi si nutrirà di queste
muddhriche, che lascio qui? Non sono gli avanzi, non sono gli scarti della
vita, queste note. Sono il dono di chi mi ha cresciuto, mi ha allevato, mi ha
librato nell’aria. “T’aggiu crisciutu cu lu pane e senza pane, muddhrica
muddrica. Ti ho tirato su con tutto lo zelo possibile”. Risuona ancora nelle
mie orecchie. Perché queste sono le briciole, ma sono anche il mio nutrimento, sono
ciò che mi ha insegnato ad accontentarmi e godere delle cose piccole e belle.
Come gli uccelli, che vivono un’esistenza intera appagati dai manuzzuli, così
ho imparato a far tesoro di quello che la storia mi ha voluto regalare. Ci
hanno lasciato le briciole, dice qualcuno, ma noi, uomini del sud, tanimu lu
coriu tostu e de le muddhriche nde facimu pane”. Mino De Santis
Ogni qual volta si ascolta Mino
De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini
musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma
anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non
abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere
play.
Mino De Santis è a tutti gli
effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo
fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore
impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire
vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album
"Muddhriche" prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si
raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche
minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le "macchiette",
i personaggi del paese: "Lu prete" scaltro e smaliziato o la "La
bizoca e la svergognata", apparentemente diverse ma "le stesse e
l'hanno sempre saputo".
C'è la bellezza e la malinconia
degli "Anni" passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il
sud amaro dei "Pezzenti"(feat. Nando Popu / Sud Sound System), quegli
immigrati trattati come animali tra "patruni e capurali", senza
diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso
invasori.
E tra mandolino e fisarmonica, si
continua a raccontare di quei "Radical chic", quelli bravi a dare
definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare.
A poco a poco le
"Muddhriche" compongono il quadro di un uomo che, come ben
rappresentato dalla copertina del disco, dall'alto, osserva, riconosce, cerca
di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli
godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni
polmoni l'aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il
suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.
Tracklist
1.Anni - 2. Fiche cu le mendule - 3. Radical chic - 4. Sutta ‘na
chianta te chiapperu - 5. Lu preute - 6. Porta verde - 7. La pizzoca e la
sbergugnata - 8. Ieu fazzu gezz - 9. Certi culi - 10. Pezzenti (feat. Nandu
Popu) 11.Arbulu te ulie (bonus track)
Mino De Santis, note biografiche
Mino De Santis - La poesia di
Fabrizio De Andrè, il ritmo di Paolo Conte, l’ironia “eretica” di Giorgio
Gaber, il racconto disincantato di Stefano Rosso, una passione per la big band
alla Renzo Arbore. Tutto questo in un solo cantautore: Mino De Santis. Molti di
voi si stanno chiedendo certo chi sia
mai costui. I programmi televisivi non lo ospitano e le radio commerciali
nazionali non trasmettono le sue canzoni
eppure stiamo parlando di un artista di valore eccezionale. Quando si racconta
la biografia di un artista spesso si comincia dicendo “da giovane fece il
minatore”, come Tom Jones, oppure “ha lavorato in fabbrica”, per Mino De Santis
bisogna usare ancora il presente indicativo e dire: quando non fa concerti fa
l’imbianchino oppure il contadino, accettando un po’ tutti i lavori che ha
sempre fatto per vivere. Mino non è un ragazzino, è un quarantenne che ha
sempre scritto canzoni principalmente per se stesso, per i suoi amici, per quel
irrefrenabile bisogno di “raccontare la vita” che ogni vero artista sente
bruciare dentro. Solo 3 anni fa fa ha
prodotto il suo primo cd “scarcagnizzu”, venduto solo attraverso i suoi
concerti, passato di mano in mano mentre le sue canzoni era possibile
ascoltarle su you tube. A distanza di un
anno nel 2012 esce l'album
"Caminante" accompagnato dal
videoclip di 8 minuti ( quasi un corto) "Lu ccumpagnamentu" diretto
dal Regista Gianni De Blasi. A luglio 2013 esce "Muddriche" ed è la
seconda produzione della nuova etichetta "Ululati" di Lupo editore,
anche in questo caso è stato prodotto un videoclip con la partecipazione di
Alessandro Haber e Nandu Popu dei Sud Soun System per il singolo "pezzenti"
.
Un florilegio critico
“Un artista da seguire…”
(Vincenzo Mollica, DoReCiackGulp! RaiUno)
“E’ un carnevale di personaggi e
situazioni, dove si respira a pieni polmoni l’aria scanzonata di un bonaccio
che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al
sogno di anarchia” (Raffaella De Donato)
“Allo sguardo di De Santis nulla
sfugge, non un gesto, non una parola” (Raffaele Gorgoni, Tg3)
“Mino De Santis si fa notare per
la sua verve ironica, da Gaber saletino” (Tommaso Ricci, Tg2)
“Attraversarsi le note come
spettatore disincantato tra parole abusate e “tipi” di ogni giorno. Cerchi una
briciola che nutra e la trovi nelle parole-musica, nei treni in partenza, nei
colori di un fiore antico, nella voce calda, in un amore” (Sandrina Schito)
"Il Salento trova nuove
parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per
tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e
fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero.
(Mauro Marino)
Mino De Santis è un ascolto che
il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che
arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella
memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e
Francesco Aprile)
Mino ha scritto una pagina di
canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida
prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un
linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato,
rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con
il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la
chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un
materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)
Autoironico e impietoso … lo
definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e
soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la
realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente
onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha
l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una
singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi
accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e
insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)
LUPO EDITORE
Via Monteroni Esterna, CP 93
73043 Copertino (Le)
Tel. 0832.949510
Fax 0832.937767
info@lupoeditore.it
twitter:
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lunedì 28 ottobre 2013
domenica 27 ottobre 2013
Opportunità di lavoro
Opportunità di lavoro -
Multinazionale americana cerca personale da formare e inserire nel proprio
organico come distributore dei suoi prodotti. Offresi provviggioni e ottime
possibilità di carriera. E' richiesta esperienza professionale maturata nel
settore medico-sanitario e del benessere. Contattare solo se interessati
Per info
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sabato 26 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
mercoledì 23 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
Massimo Sicoli al Road Show 2013 di Sharp
La storia di Copy Center (oggi Sicoli srl)
comincia nel 1980 quando Francesco Sicoli, dopo un’attenta indagine di mercato
sui “Centri Copie” di Lecce e Provincia, sente che è giunto il momento di
creare una struttura in grado di soddisfare la sempre più crescente domanda di
servizi di copiatura di grande formato, utilizzata da professionisti,
ingegneri, architetti, geometri ed imprese di costruzione. Nel 1984 Francesco
Sicoli sceglie la sua famiglia per dare vita ad un grande e promettente
progetto ed è così che coinvolge nella nascente impresa i figli Giuseppe,
Massimo e Maria Rosaria. L’intuizione di
Francesco Sicoli risulta in pochissimo tempo una scelta vincente, tanto che
vengono ampliati i servizi di copiatura e aggiunti servizi come quelli di
vendita e assistenza tecnica. Nel 1996, con l’avvento del digitale, l’azienda
investe in tecnologia e risorse umane, rinnovando il parco macchine e ampliando
il proprio organico con personale qualificato.
Nel mese di ottobre 2013 la
grande multinazionale giapponese Sharp ha
organizzato un RoadShow per presentare in ogni regione italiana una novità
assoluta che permetterà di rivoluzionare il concetto stesso di stampa a colori.
E già perché proprio in questo tour
verranno presentati lo sviluppo
della gamma dei prodotti Sharp nei prossimi 3 anni, ma soprattutto i sistemi di
stampa professionali a colori MX-6500N e MX-7500N. Poche ma fondamentali le
linee guida di questo RoadShow indetto da Sharp: la valorizzazione dei più
pregiati prodotti enologici italiani, e
la presenza dei migliori professionisti del settore della stampa scelti per
ogni appuntamento tra i più qualificati.
E nella tappa del 21 ottobre 2013 a Irpinia Feudi di San
Gregorio Località Cerza Grossa - Sorbo Serpico (AV), una grande ditta salentina
come Sicoli srl di Lecce, sarà presente con Massimo Sicoli, per offrire la sua
esperienza e la sua professionalità come valore aggiunto all’appuntamento
sopraccitato.
GLI INNOVATIVI MODELLI DI SHARP MX-6500N e MX-7500N - Un nuovo
ingresso nel mercato delle soluzioni digitali a colore light production: si
tratta di Sharp, un marchio di riferimento nell’ambito stampanti che diventa un
player a tutto campo nella fascia di alta produzione, grazie ai due nuovi
modelli. I nuovi sistemi sono caratterizzati da plus unici ed un’elevata
competitività nei costi di gestione, oltre alla possibilità di essere
completamente modulari e configurabili in base alle esigenze degli
utilizzatori.
Con l’ampliamento della propria
gamma, Sharp è in grado di offrire al mercato della stampa di produzione due
innovative soluzioni altamente performanti e con una versatilità estremamente
elevata. I due modelli, denominati MX-6500N e MX-7500N, garantiscono una
qualità di immagine elevata ad una produttività rispettivamente di 65 ppm e 75
ppm nel formato A4 e 38 ppm e 42 ppm per l’A3. Il sistema è ideale per la
produzione di opuscoli, depliant, pieghevoli, booklet e altre tipologie di
prodotti commerciale e documentali.
.
PLUS ESCLUSIVI - Grazie alla possibilità di stampa edge-to-edge su
lavori professionali, le nuove configurazioni garantiscono la stampa al vivo
senza margini di un opuscolo in A3, una caratteristica unica in questa fascia
di soluzioni.
Il sistema è dotato inoltre di un
esclusivo dispositivo automatico di tripla alimentazione della carta ad
aspirazione, che assicura la massima affidabilità per la gestione di un’ampia
varietà di supporti, fino ad uno spessore di 300 g/mq e una capacità di 13.500
fogli.
Il potente server Fiery Color
Print MX-PE10 con Command WorkStation è disponibile per lavori complessi e
critici dal punto di vista del colore ed è completamente integrato con il
display touch-screen di Sharp. Questa integrazione consente agli operatori di
gestire e preparare con facilità i lavori ed elimina virtualmente la necessità
di più workstation per la gestione di ogni commessa. Il pannello operativo integra
un tastierino touch-screen con un dispositivo puntatore touchpad per un
funzionamento simile a quello dei PC. Il display stesso ha l’aspetto di un
ampio tablet con funzioni di azionamento flick, tap e swipe.Grazie al
funzionamento a touch-screen, gli utenti possono trascinare e rilasciare lavori
di stampa, selezionare le specifiche di stampa ed eseguire altre operazioni.
Tutto questo offre un controllo più preciso sugli strumenti del flusso di
lavoro.
.
INTEGRAZIONE E AFFIDABILITÀ - I sistemi MX-6500N e MX7500N sono
equipaggiati con la tecnologia Sharp OSA®, che si integra perfettamente nelle
applicazioni di rete e servizi cloud ed è in grado di rispondere a qualsiasi
esigenza aziendale. Inoltre, la tecnologia Scan2 consente la scansione di
documenti fronte-retro in un unico passaggio e in modalità duplex single pass
può scansire fino a 150 pagine al minuto. Grazie alla propria suite per la
sicurezza dei dati nell’ambito MFP, Sharp è in grado di garantire la più
affidabile protezione dei documenti da parte di utenti non autorizzati.
.
QUALITÀ GARANTITA - La qualità è garantita dal dispositivo di
controllo colore Sharp di nuova generazione, in grado di autocalibrarsi e
mantenere costante la tonalità del colore e la densità del toner pagina dopo
pagina. Inoltre, un software esclusivo permette una messa a registro precisa
con possibilità di correzione in produzione. La risoluzione di 1200×1200 dpi
reali con processore 8-bit garantisce immagini nitide anche nei più fini
dettagli, come testi e grafici.
.
UN DESIGN MODULARE - La struttura flessibile e completamente
modulare consente un’ampia varietà di configurazioni: dal sistema di base per
copia e stampa ad alta velocità alla linea professionale più evoluta, in grado
di realizzare booklet e finirli completamente in linea. Il modello MX-7500 Pro
rappresenta una soluzione trasversale, che si adatta alle più svariate
tipologie di service di stampa: da quelli più professionali ai centri stampa
interni (CRD), dai fornitori di prestampa alle tipografie vere e proprie, che
lo scelgono come alternativa all’offset sulle basse tirature. La macchina è
completamente configurabile in base alla esigenze dell’operatore: in questo
senso il sistema coniuga le migliori soluzioni disponibili sul mercato. In
particolare, per la parte finitura, Sharp ha messo a disposizione l’unità di
cucitura MX-FN22 e il rifilatore MX-TM10, che consentono la realizzazione di
booklet fino a 80 pagine. Per una maggiore produttività, è disponibile invece
il sistema Plockmatic Booklet Maker, che produce opuscoli fino a 120 pagine
cucite a sella o con piega a squadra. Altra opzione è il sistema di punzonatura
professionale GBC SmartPunch Pro, che permettono di realizzare fini a 7 stili
di punzonatura comunemente più utilizzati.
Info
SICOLI srl
Via Arditi 4/6 - 73100 Lecce
Tel 0832.332533 - 0832.333663 -
0832.333662
Fax 0832.241640
sabato 19 ottobre 2013
venerdì 18 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
mercoledì 16 ottobre 2013
Mannaggia Santa Pupa di Danilo Siciliano (Lupo editore)
Nella “metropoli delle angurie”,
paesone di provincia situato alla fine del mondo, dove il caldo umido e
appiccicaticcio dello scirocco tutto avvolge e sconvolge, nasce e cresce un
ragazzino timido che fa sogni abbastanza banali. Quello di fare il calciatore.
Uno alla Van Basten, il suo mito.
Oppure di diventare una rockstar, pelle abbronzatissima, chitarra al collo e
stuolo di fan al seguito. Invece la vita gli ha riservato un futuro diverso.
Colpa del padre, Silvano il barbiere, che non gli ha mai insegnato a suonare la
chitarra. Colpa della madre Rosaria, la Lumacher con la 126 beige, che lo ha
sviato dalla carriera calcistica. O forse solo colpa del destino. Il
protagonista si abbandona ai ricordi, lasciandosi guidare dal flusso dei
pensieri, raccontando un’infanzia in un mondo che appartiene soprattutto agli
anni Ottanta. Le giornate all’asilo con Suor Realina, le estati a Mondonuovo,
in campagna dai nonni, la salsa fatta in casa, il rosario e gli scherzi
ferragostani, Mescia Nena, la nonna paterna, donna tutta d’un pezzo, che
sembrava essere immortale. E ancora i pomeriggi scanditi dall’attesa del
gelataio Nino e le domeniche dalle partite della squadra di calcio del suo
paese. Paese di una terra magnifica e insopportabile, dove pullulano i cervelli
di cemento armato e dove i vecchi materassi si buttano sui cigli delle strade
di campagna. Una terra che è un caffè sospeso. Ricordi, stati d’animo,
riflessioni, rimpianti, per giungere ogni volta alla stessa conclusione:
“Mannaggia Santa Pupa!”
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