Nell'ambito delle manifestazioni
"Platea d'Estate" del comune di TUGLIE con il patrocinio del Comune
di Tuglie e dell’Assessorato al Turismo del Comune di Tuglie, il 13 agosto 2013
alle ore 21,00 in
Piazza Garibaldi a Tuglie (Lecce) ci sarà il concerto di MINO DE SANTIS che
presenterà il suo nuovo lavoro Muddhriche (Ululati, Lupo editore). Introdurrà la serata un ospite d’eccezione
il giornalista Tommaso Ricci (responsabile della redazione cultura e spettacoli
del Tg2 - Rai).
Ogni qual volta si ascolta Mino
De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini
musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma
anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non
abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere
play.
Mino De Santis è a tutti gli
effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo
fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore
impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire
vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album
"Muddhriche" prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si
raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche
minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le
"macchiette", i personaggi del paese: "Lu prete" scaltro e
smaliziato o la "La bizoca e la svergognata", apparentemente diverse
ma "le stesse e l'hanno sempre saputo". C'è la bellezza e la
malinconia degli "Anni" passati tra casa, chiesa e sogni di libertà
ma anche il sud amaro dei "Pezzenti"(feat. Nando Popu / Sud Sound
System), quegli immigrati trattati come animali tra "patruni e capurali",
senza diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo
stesso invasori.
E tra mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di
quei "Radical chic", quelli bravi a dare definizioni, che hanno così
poco da dire ma tanto da parlare.
A poco a poco le "Muddhriche"
compongono il quadro di un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del
disco, dall'alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le
piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di personaggi e
situazioni, dove si respira a pieni polmoni l'aria scanzonata di un bonaccio
che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al
sogno di anarchia.
Mino De Santis - "Il Salento trova nuove parole, quelle
puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo
e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino
De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)
Mino De Santis è un ascolto che
il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che
arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella
memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e
Francesco Aprile)
Mino ha scritto una pagina di canzone
popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida
prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un
linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato,
rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con
il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la
chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un
materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)
Autoironico e impietoso … lo
definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e
soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la
realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente
onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha
l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una
singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi
accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e
insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)
Tommaso Ricci, nato a Colleferro (Roma) nel 1957, si è laureato in
Filosofia con Augusto Del Noce. È stato redattore del mensile Trenta Giorni ed
attualmente è il responsabile della redazione cultura e spettacoli del tg2. È
anche curatore di Mizar, rubrica settimanale di approfondimento culturale del
tg2.
Info
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
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