“L’eco del suicidio di Kurt si è
estesa fino ad oggi e ha toccato molte vite. Dozzine di persone avrebbero
potuto scrivere questo libro a modo loro; Eric Erlandson lo ha fatto a nome di
tutti, riempiendolo di rabbia e di amore, disseminandolo di dettagli” Michael
Azerrad
Il destinatario di queste lettere
è Kurt Cobain, il leader dei Nirvana morto suicida nel 1994 e assurto col tempo
a icona transgenerazionale di una gioventù disillusa, apatica, disperatamente
introversa e incapace di trovare il proprio posto nel mondo. Eric Erlandson,
uno dei musicisti chiave della scena grunge di Seattle, ha conosciuto da vicino
Cobain, è stato testimone diretto del suo tormentato rapporto con Courtney Love
(prima che con Kurt, fidanzata proprio con lui) e ha sofferto della sua
violenta dipartita elaborando il lutto attraverso la catarsi della scrittura.
Lettere a Kurt è una dolente, rabbiosa e delicata meditazione sulle azioni e le
emozioni più estreme del rock’n’roll: sesso, droga, suicidio, fama, collera. È
in parte Dream Songs del poeta John Berryman, in parte Bukowski, Ferlinghetti e
Ginsberg, e in parte Clash. Invettive, riflessioni e colpi d’arma da fuoco
riempiono le pagine di questi 52 poemi in prosa. Sono scritti crudi,
divertenti, tristi e inquisitori, e tutto ciò li rende belli per chiunque ami i
Nirvana e gli Hole e i tempi e i luoghi in cui la loro musica ha prodotto un
cambiamento. In definitiva, queste lettere sono un’elegia a Kurt e agli “idoli
suicidi” che tragicamente non sono riusciti a trovare la salvezza nelle loro
meravigliose canzoni.
Eric Erlandson - Nato e cresciuto
a San Pedro, California, è conosciuto soprattutto come chitarrista degli Hole,
la band da lui formata insieme con Courtney Love all’inizio degli anni Novanta.
Tra gli album del gruppo, tutti di grande successo internazionale, LIVE THROUGH
THIS è stato incluso dal «Time» nell’elenco dei 100 album più importanti di
sempre. Dopo lo scioglimento della band, Erlandson ha intrapreso numerosi
progetti musicali e letterari. Oggi vive a Los Angeles.
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