L’Arci Tuglie, in occasione della
ricorrenza di Santa Maria Goretti, anticipa una delle tappe del Festival “Chè
ca canta storie”, ospitando Dario Muci e l’anteprima del suo nuovo lavoro
discografico “Rutulì – Barberìa e canti del Salento” edito da Lupo Editore.
L’evento si svolgerà in contrada Aragona (all’ingresso di Tuglie venendo da San
Simone) con la cornice di uno dei luoghi più antichi e suggestivi della città, la masseria Aragona e la chiesetta di San
Girolamo, eretta nel 1696 e ormai in uno stato di totale abbandono. Prima
del concerto di Dario Muci, alle ore 21:00, ci sarà un omaggio a Don Dante
Garzia che, con una petizione pubblica, bloccò la lottizzazione dell’area che
ne avrebbe cancellato per sempre il sito storico. Un’analisi storica e più
approfondita verrà esposta da Raimondo Rodia e la serata sarà presentata dalla
giornalista Federica Sabato. Alle domenica 7 luglio 2013 ore 22:00 si apriranno
“le danze” con il concerto di Dario Muci
che presenterà il suo ultimo progetto discografico. RUTULI’ Barberìa e canti
del Salento, è un omaggio agli Ucci (cantori di Cutrofiano) e al repertorio
suonato nelle sale da barba del Salento.
Rutulì - Barberìa e canti del
Salento (Lupo editore). Rutulì rappresenta solo una piccolissima
parte del complesso e variegato patrimonio popolare e contadino. Una forma di
riproposta in cui gli arrangiamenti originali e i testi tradizionali convivono
perfettamente e rendono lo spettacolo dal vivo un’esperienza nuova e
coinvolgente lontana dallo stereotipo musicale estivo e spettacolarizzato. I
canti riproposti fanno parte di quel repertorio della tradizione orale che
attraversa l’Italia, arriva nel Salento, punta a sud, e che raccoglie
soprattutto un cospicuo repertorio di canti narrativi che proviene
prevalentemente dal nord Italia, tipico delle zone alpine. Oltre ai canti hanno
una loro forte presenza gli strumenti a corda, come un fado portoghese o un
classico napoletano. Così come fondamentali nel contesto di questo nuovo
progetto musicale la chitarra e il mandolino, che sono strumenti principi della
barberìa, ovvero la musica delle sale da barba, saloni. Dei veri e propri
salotti dove si potevano anche ascoltare le novità della musica colta, oltre al
repertorio classico di ballabili e serenate.
Hanno suonato alcuni dei
musicisti più raffinati del Salento che hanno accompagnato le voci maschili che
più rappresentano l’identità canora di questa terra: Antonio Calsolaro (arrangiamenti
chitarra e mandolino), Massimiliano de Marco (chitarra, voce), Vito de Lorenzi
(tamburi del Salento), Roberta Mazzotta (violino), Marco Bardoscia
(contrabbasso), Rocco Nigro (fisarmonica), Andrea Doremi (tuba), Antonio
Castrignanò (voce), Giancarlo Paglialunga (voce), Claudio “Cavallo” Giagnotti
(voce), Cosimo Giagnotti (voce). Il disco è interamente dedicato a Uccio
Aloisi, Uccio Bandello e Leonardo Vergaro
Dario Muci - Musicista di musica popolare e ricercatore di
tradizioni orali, Dario Muci, ripropone la cultura musicale Salentina dal 1997,
collaborando con i gruppi più rappresentativi della sua terra (Officina Zoè,
Uccio Aloisi, Salentorkestra, ecc.). Discepolo del maestro Luigi Stifani di
Nardò (barbiere violinista e massimo informatore sul “Tarantismo” in Puglia)
continua a riproporre gli antichi canti acquisiti direttamente dagli anziani,
dai testi etnomusicologici e dalla continua ricerca sul campo. Considerato una
tra le voci giovani più interessanti del panorama tradizionale salentino, ha collaborato
anche in progetti jazz, world ed elettronica cantando con: Paolo Fresu, Ernst
Reijseger, Paolo Vinaccia, Raffaele Casarano, Tenores de Orosei, Marco
Bardoscia, Giorgio Distante, Valerio Daniele, Justin Adams, Julde Camara, Paolo
Rocca, Fiore Benigni, Andrea Stocchetti, Mirko Signorile. Parallelamente alla riproposta è impegnato
alla realizzazione di un secondo volume di materiale etnomusicologico, frutto
di una lunga ricerca sul campo.
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